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Cos’è il salvavita, a cosa serve e perché scatta


C’è un dispositivo che è davvero essenziale nell’ambito di qualsiasi impianto elettrico, la cui presenza è peraltro obbligatoria a norma di legge. Stiamo parlando del salvavita, che in termini tecnici è conosciuto anche con l’appellativo di interruttore differenziale. Il suo scopo primario è quello di tutelare e proteggere sia le persone che i dispositivi presenti in casa e collegati in rete nel caso in cui dovesse verificarsi un guasto (un sovraccarico oppure una dispersione, per esempio). In questo approfondimento cerchiamo di mettere a fuoco in che modo funziona il salvavita, quando scatta e come sceglierlo. In commercio si trovano infatti vari tipi di salvavita, diversi tra loro per quanto riguarda sia i materiali che le tecnologie impiegate e il livello di affidabilità. Affidarsi a un elettricista per il montaggio del dispositivo salvavita e per effettuare i controlli che periodicamente dovranno essere eseguiti è importante: si potrà così innalzare l’asticella della sicurezza negli ambienti domestici.

Ecco come funziona l’interruttore differenziale

Il salvavita va a interrompere in modo veloce e puntuale il passaggio dell’elettricità nel caso in cui si presentino condizioni di potenziale pericolo per l’immobile e per le persone, come la folgorazione o la dispersione elettrica. Basta pensare alle conseguenze anche gravi che potrebbero altrimenti scaturire in caso di contatti del tutto fortuiti con parti dell’impianto in tensione (il phon che per esempio entra in contatto con l’acqua mentre si fa il bagno). Abbiamo accennato al fatto che questo dispositivo è anche conosciuto come interruttore differenziale, visto che il suo stesso funzionamento si basa essenzialmente sulla differenza che viene rilevata in un determinato momento tra le correnti di energia elettrica in uscita e quelle che invece sono in entrata. Se tale differenza arriva a superare una soglia prestabilita, semplicemente l’energia si blocca. Un simile dispositivo non era sempre presente nelle abitazioni qualche decennio fa, così spesso capitavano incidenti anche gravi e con pericolose conseguenze per la salute delle persone. Dal momento che invece i salvavita hanno fatto la loro comparsa sul mercato e sono in seguito divenuti presidi obbligatori, l’impianto elettrico è divenuto sempre più sicuro.

Il dispositivo si compone nello specifico di un relè differenziale e di un interruttore magnetico. Il primo si occupa di monitorare la corrente in entrata e uscita. Questo per verificare che non vi siano dispersioni che altrimenti - con il classico scatto - causerebbero l’interruzione immediata del flusso. Per quanto riguarda invece il secondo, la sua presenza garantisce una corretta valutazione di un possibile cortocircuito, dovuto magari a un sovraccarico o a un contatto con parti in tensione di tipo accidentale. E’ necessario accertarsi periodicamente che il salvavita funzioni in maniera corretta. E’ presente allo scopo un apposito tasto sul dispositivo che permette di avviare il relativo test. Se tutto è ok, vi sarà il blocco istantaneo della corrente (è bene fare verifiche con una certa ricorrenza). Si trovano in vendita molti modelli di salvavita, come si sceglie quello più adatto alle proprie esigenze? Si deve definire il tipo di ambiente che si ha necessità di proteggere, in più se ne dovrà scegliere la sensibilità. Interessante il salvavita cosiddetto a riarmo automatico: effettua in autonomia un test nel momento in cui viene rilevata la presenza di un’anomalia.