Finanza, recupero crediti, investimenti |
Recupero crediti a Milano: giù le mani dall'Expo
L'evento internazionale in previsione per il 2015 a Milano sta generando l'interesse da parte della criminalità organizzata. I turisti porteranno molti soldi e le attività mafiose che operano nel recupero crediti non vedono l'ora di approfittarne. Per questo, il viceministro Angelino Alfano ha creato con gli enti locali l'operazione “Expo 2015 mafia free”proprio per evitare che il recupero crediti a Milano e in Lombardia sia sotto il controllo di connessioni mafiose. Quelli che fanno più paura sono i cantieri: saranno 60 e insisteranno su un unico spazio espositivo in vista dell'Expo.
Per fare in modo che la mafia non possa attecchire, il viceministro metterà a disposizione la DIA (che si occupa di investigare sulle infiltrazioni mafiose) e le collaborazioni con i poliziotti europei. Il recupero crediti non è il solo problema, accanto ai settori “tradizionali”: la mafia sta traslocando dove c'è più flusso di denaro e dove è possibile riciclarlo. È il caso delle discoteche o nei locali della Milano della notte, recentemente posti sotto controllo dai militari. Tredicimila sono le proprietà già sequestrate, forse frutto di riciclaggio o di attività di recupero crediti illecite.
Come mai le aziende si rivolgono alla criminalità organizzata, invece che a una società specializzata nel recupero crediti? La società deve dimostrare che ci sia un credito e deve avviare tutte le procedure che potrebbero poi passare in tribunale. Per molte attività, si tratta di un lusso impossibile in termini di tempo. Forte della sua radicalizzazione sul territorio e dell'”esperienza nelle estorsioni”, la mafia riesce a far ottenere con la forza il denaro, anche se il credito è di fatto inesistente. L'infiltrazione nei centri che si occupano di recupero crediti, edilizia e organizzazione degli eventi turistici fa il resto.
L'Expo resta una vetrina internazionale troppo importante per lo Stato: per questo viene difesa a spada tratta, anche con la presenza del viceministro a Milano. I “colletti bianchi” disposti a “dare una mano” pur di avere la certezza di un ritorno sono tanti, anche in Lombardia. L'Expo 2015 sarà un banco di prova internazionale, dove l'Italia dovrà dimostrare di saper gestire la sicurezza e il rispetto trasparente delle leggi.